Parlando della poesia…la mia è un’emozione

Testo di Galina Negruta

Tanti di noi leggono senza sapere cosa sia la poesia, eppure pensano di avere un’idea di cosa essa sia. La poesia non è una sequenza di parole riposte a caso, non è quello che noi vediamo o immaginiamo, questa è l’ispirazione.

La poesia è tutt’altro. Roberto Benigni dice: “La poesia non è un raptus, ma un artigianato paziente. Ci vogliono freddezza e tempo per incastrare una accanto all’altra le parole.”

Leonora Fabbri, collaboratrice della Rivista “Noi di via luna”, durante i suoi anni trascorsi a Londra come insegnante di Lingue e Letterature straniere ci spiega: “Oggi tutti scrivono “poesie”, ma la maggioranza scrive solo parole senza musicalità, che è invece l’elemento essenziale che distingue la poesia dalla prosa. Per ottenere la musicalità è necessario studiare le regole, come è necessario imparare la musica per suonare uno strumento musicale o la tecnica per dipingere un quadro o scolpire una figura.”

Mario Macioce, poeta, scrittore e prolifico conferenziere, afferma: “La poesia è l’incontro del linguaggio con la musica.” Per cimentarsi nella vera poesia o per meglio comprendere i grandi Poeti riporta un suo libro Manualetto di metrica italiana che spiega regole ben definite che occorre sapere. La poesia è musica, studio, talento e regole. La poesia è arte e bellezza.

La mia non è la classica poesia a cui siamo tutti abituati. La mia poesia nasce spontanea, libera, esprimendo i propri sentimenti. La mia è una poesia circolare, in cui il tema iniziale ritorna nel finale. Per poterla rendere viva seguo anche io certe regole, ma non tutte, anche perché a mio avviso seguendo troppe regole per la mia poesia si perderebbe il filo.

Non sarebbe più una poesia che nasce da un’emozione, ma da una riflessione, prenderebbe un altro senso e perderebbe quella musicalità che la completa. Dalla lettura di una delle mie poesie, subito dopo aver letto pochi versi, riusciamo a risalire all'identità dell'emozione stessa narrata. Come poetessa ho un'immagine di me stessa e delle mie poesie ben precisa e definita in continuo sviluppo. “Più impariamo e sappiamo e più ci accorgiamo di quanto eravamo ignoranti prima.”

Le mie emozioni e la mia creatività sono la fonte principale d’ispirazione. L’amore, la naturae la bellezza del Creato la completano. Nelle mie poesie scelgo di usare un linguaggio molto comune, essendo poliglotta è facile cadere nell'errore grammaticale: “Scusatemi, sono Moldava”. Spesso uso tante metafore, ossimori non comuni, tipo “parallela sovrapposta”, etc, che lasciano il senso di “non ha senso”.

Puoi essere un libro aperto, ma se capiti in mano a degli illetterati sei solo un oggetto da ridicolizzare. Per gli intenditori invece mi viene spontaneo citare una celebre frase di Charles Bukowski: “La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.”

Per concludere dico che la mia scelta di mettere nero su bianco le mie poesie e le mie emozioni comporta il solito rischio di noi artisti, piacere o non piacere. La poesia è come la verità, piace a pochi, in un attimo sei strumento di competizione e discussione.

Galina Negruta e l’autrice del libro Mi descrivo un’emozione

Indietro
Indietro

Mamma

Avanti
Avanti

Presentazione del libro “Mi descrivo un'emozione”; La Filanda 04/10/2023